A cura di Monica e Sabrina 31 marzo 2025
Trasparenza Negata ad un Consigliere regionale:
Il Caso dell'Accesso agli Atti e l’Ostilità dell'aMMINISTRAZIONE Regionale
Apprendiamo dall’ultimo Consiglio regionale che l’aMMINISTRAZIONE ha negato l’accesso ad alcuni documenti, riguardanti i lavori di ristrutturazione dell’ospedale Parini, al Consigliere Diego Lucianaz che formalmente li aveva richiesti. Infine apprendiamo, con molta incredulità, che nel comunicato stampa del Consiglio Valle questa parte è stata omessa!
Ma andiamo con ordine.
L’accesso agli atti è uno strumento fondamentale per garantire la trasparenza e il buon funzionamento delle Istituzioni pubbliche. Quando questo diritto viene ostacolato, è lecito chiedersi perché.
Il caso in questione riguarda il Consigliere Diego Lucianaz, che ha cercato di ottenere la documentazione relativa alla costruzione di una nuova ala ospedaliera e che mette in evidenza la riluttanza dell'amministrazione regionale e solleva seri interrogativi sulla gestione della trasparenza e sul rispetto dei diritti dei consiglieri.
Nel novembre scorso, il Consigliere regionale ha inviato una richiesta formale all’Assessorato alla Sanità per ottenere gli elaborati del progetto esecutivo della nuova ala dell'ospedale Parini. La risposta ricevuta è stata chiara: gli atti non possono essere divulgati fino alla pubblicazione del bando di gara, in quanto considerati riservati.
Tuttavia, questa risposta si è rivelata essere una violazione delle normative previste, in particolare, prosegue il Consigliere, “[...] questa decisione è una palese violazione dell'articolo 116 del regolamento, nonché una falsa applicazione del codice degli appalti, violazione dell'articolo 3 della legge 241 del 1990 e dell'articolo 97 della Costituzione.”
L’articolo 116 del Regolamento regionale, ad esempio, stabilisce i diritti dei consiglieri nell'accesso alla documentazione.
Lucianaz ha, giustamente, contestato la decisione dell'aMMINISTRAZIONE. Secondo lui, la richiesta di accesso non interferiva con la regolarità dei servizi, poiché riguardava documenti già presentati e approvati dalla gIUNTA regionale. In effetti, la normativa non giustifica l'omissione degli atti sulla base di una decisione arbitraria dell'aMMINISTRAZIONE, che non può determinare unilateralmente la natura riservata di un documento.
Il Consigliere, supportato da uno studio legale, ha presentato ricorso al Tar regionale, dimostrando la fondatezza della sua posizione. Dopo il ricorso, il gOVERNO regionale ha finalmente ceduto. I documenti sono stati inviati però in modo incompleto, molti dei materiali richiesti, come la relazione tecnica e il cronoprogramma, non sono stati inclusi.
Ad oggi, i documenti mancanti non sono ancora stati consegnati, e le giustificazioni fornite dall’aMMINISTRAZIONE appaiono insoddisfacenti.
Questo comportamento poco corretto, solleva dubbi sul motivo per cui l’aMMINISTRAZIONE continui a ritardare l’invio di documenti già disponibili
Perché continuano a modificare i progetti e i cronoprogrammi?
Perché, nonostante le delibere approvate, c'è un costante rinvio nell'adeguamento dei progetti e nella trasparenza delle informazioni?
È chiaro che l’aMMINISTRAZIONE sta creando un muro di silenzio e riluttanza che non solo mina la trasparenza, ma anche la fiducia dei cittadini.
In conclusione, continua Lucianaz, “Lei, Presidente Bertin, ha il compito di garantire e tutelare le prerogative e i diritti dei Consiglieri e di assicurarne pieno e libero esercizio del mandato. Lei, come me, Presidente, ha ricevuto l'intera documentazione, ha quindi potuto valutare la resistenza errata e scandalosa da parte dell'amministrazione regionale nei confronti di un Consigliere regionale. Le chiedo pertanto se in veste di Presidente del Consiglio non ritenga che questo caso così increscioso meriti di essere condannato pubblicamente.”
La risposta del pRESIDENTE Bertin a tutto questo? Il nulla cosmico! Questa è una grave mancanza di rispetto ai consiglieri di opposizione e soprattutto verso i cittadini!
In un periodo in cui la fiducia nelle iSTITUZIONI è fragile, ogni atto di opacità e ostacolo alla trasparenza mina ulteriormente la credibilità dell'aMMINISTRAZIONE regionale. Il diritto di accesso agli atti non dovrebbe essere solo una formalità, ma una pratica che tutela il controllo democratico e la partecipazione attiva dei cittadini. In questo caso, è urgente che venga fatta chiarezza e che l’aMMINISTRAZIONE non solo rispetti la legge, ma anche le prerogative dei suoi rappresentanti.
Come cittadini, ci rendiamo conto con disillusione che chi è stato eletto, per amministrare le risorse pubbliche e prendere decisioni per il bene comune, non solo manca di trasparenza, ma usa i nostri soldi senza il nostro consenso e senza darci la possibilità di sapere cosa stia accadendo.
Sembra che ormai, più che in una DEMOCRAZIA, ci troviamo sotto un REGIME che agisce senza rendere conto alle normative vigenti né ai diritti del cittadino.
Ma in tutto questo... le tv e i giornali valdostani dove sono? Che ruolo hanno? Come mai non hanno scritto nulla in merito?
Qui di seguito troverete la trascrizione e i video degli interventi del Consigliere Lucianaz e del pRESIDENTE Bertin avvenuti durante il Consiglio regionale del 26 marzo 2025.
LUCIANAZ:
“[...] Lei, come i capigruppo del Consiglio, Presidente, ha ricevuto una missiva in cui ho illustrato che il 21 novembre scorso l'assessorato alla Sanità, alla mia richiesta di accesso agli elaborati del progetto esecutivo della nuova ala dell'ospedale, aveva risposto che gli elaborati non possono essere divulgati fino alla pubblicazione del bando di gara in quanto trattasi di documenti riservati che formeranno parte integrante degli elaborati di appalto dei lavori, ai sensi del vigente codice degli appalti dell'articolo 116 comma 7 del regolamento del Consiglio. Pertanto l'accesso a tali elaborati è differito alla conclusione della relativa procedura di gara.
Presidente, questa decisione è una palese violazione dell'articolo 116 del regolamento, nonché una falsa applicazione del codice degli appalti, violazione dell'articolo 3 della legge 241 del 1990 e dell'articolo 97 della Costituzione.
Il 18 dicembre scorso, con l'assistenza di un studio legale, ho presentato un ricorso al Tar regionale per annullare l'atto di diniego di accesso alla documentazione e chiedere la condanna dell'amministrazione. L'articolo 116, colleghi e ben noto a tutti, incluso il Governo, che volendo mostrare i muscoli, ha opposto la richiesta di accesso agli elaborati sostenendo che fossero riservati, basandosi sul fatto che il bando per la gara d'appalto dei lavori di costruzione non è ancora stato pubblicato.
L'assunto è erroneo e per diversi motivi. La mia richiesta di accesso, ben motivata, non richiedeva alcuna indagine conoscitiva, come prevede l'articolo 24 del regolamento. Non interferiva con la regolarità dei servizi erogati dalla Regione, poiché riguardava elaborati progettuali già elencati nella delibera e quindi immediatamente disponibili.
Altro errore del Governo è che la natura riservata di un documento non può essere decisa arbitrariamente dall'amministrazione, ma deve trovare una specifica fonte a livello normativo. Quanto al richiamo del comma 7 del 116, che prevede, qualora si tratti di gare d'appalto o di procedimenti amministrativi non ancora conclusi, l'accesso ai documenti è differito alla conclusione dei relativi procedimenti nel caso in cui la divulgazione del documento possa recare danno alla Regione o a terzi. Nessuna delle condizioni citate sussiste nella richiesta, perché la gara d'appalto per i lavori non è stata ancora indetta e il procedimento di approvazione della progettazione si è già concluso con l'adozione della delibera di giunta 1347 del 4 novembre scorso, valutando positivamente il progetto.
L'intervento provvidenziale dell'Avvocato Dirigente, Dottor Jeans, ha rimediato a questa soverchieria e il 10 febbraio l'Assessorato alla Sanità ha provveduto ad informarmi che la documentazione richiesta in possesso della SIV sarà trasmessa tramite link WeTransfer. Purtroppo l'invio è risultato incompleto, dei numerosi documenti richiesti non sono stati trasmessi, la relazione e la documentazione tecnica, il quadro tecnico-economico, il cronoprogramma, i capitolati e i contratti, i piani di manutenzione, le planimetrie di abilità e accessi in fase di cantiere, gli elaborati tecnico-economici, le planimetrie aeree di scavo. La successiva memoria dello studio legale riporta che, solo a seguito del deposito del ricorso, la Regione ha dichiarato che la documentazione richiesta in possesso della SIV SRL sarà trasmessa.
Ecco la riprova della fondatezza del ricorso. La Regione, infatti, sebbene tardivamente, ha aderito alla richiesta di accesso agli atti di un consigliere regionale, trasmettendo la gran parte della documentazione, ma la richiesta non può ancora ritenersi pienamente soddisfatta in difetto della consegna degli atti che compongono il progetto esecutivo. Replicherà il Presidente del Consiglio di Amministrazione della SIV scrivendo che attualmente i servizi tecnici della società hanno incorso la revisione puntuale della documentazione funzionale alla pubblicazione del bando di gara dei lavori, tesa ad adeguare il capitolato alle nuove prescrizioni introdotte dal decreto correttivo del Codice dei contratti in vigore dal 1 gennaio 25 e quindi alle conseguenti verifiche incrociate con gli elaborati tecnico-economici e il cronoprogramma, e pertanto questi elaborati non ancora trasmessi non costituiscono ancora documenti amministrativi, risultando ancora in fase di ultimazione.
Siamo ancora lì.
Ora siamo a fine marzo e di quei documenti ancora mancanti non c'è traccia, ma al sottoscritto sarebbe stato sufficiente ricevere quelli già disponibili indicati tra gli elaborati del progetto legato alla delibera di giunta di novembre. Altrimenti ci si interroga sulle ragioni del perché si modificano ancora elaborati tecnici e cronoprogrammi a distanza di oltre due mesi dalla firma del decreto autorizzativo del Presidente Testolin.
Lei, Presidente Bertin, ha il compito di garantire e tutelare le prerogative e i diritti dei consiglieri e di assicurarne pieno e libero esercizio del mandato. Lei, come me, Presidente, ha ricevuto l'intera documentazione, ha quindi potuto valutare la resistenza errata e scandalosa da parte dell'amministrazione regionale nei confronti di un consigliere regionale.
Le chiedo pertanto se in veste di Presidente del Consiglio non ritenga che questo caso così increscioso meriti di essere condannato pubblicamente.”
BERTIN:
“Consigliere Lucianaz, non ricevo ovviamente, nel merito la documentazione, ma soltanto le comunicazioni anche nel rispetto della riservatezza che deve essere mantenuta per la richiesta di documentazione da chiunque, da qualunque consigliere regionale venga fatta. Per il resto, la sua lettera è stata inviata all'assessore competente per verificarla e sollecitarla ad un inoltro per la documentazione.”