La salute dei valdostani è una svendita elettorale?

A cura di Monica e Sabrina 

 

La salute dei valdostani è una svendita elettorale?

Per curiosità, il 28 novembre scorso, siamo andate all'incontro/dibattito organizzato ad Aosta da Fratelli d'Italia VdA. La sala era composta dal 5% dei cittadini e dal 95% dei politici ed il loro entourage. Erano presenti molti colori/bandiere tra cui la Lega, Forza Italia e Rassemblement Valdôtain.

Abbiamo ascoltato attentamente tutti i relatori partendo da Alberto Zucchi, Presidente di Fratelli d’Italia VdA che apre la serata con un’ottima visione: “davanti alla salute non esistono né colori né bandierine”. Chi non è d’accordo con questa frase! Vedremo poi come tali affermazioni si sono perse nel dibattito.

Zucchi conclude il suo intervento e passa la parola al Direttore Generale dell'Ausl della Valle d’Aosta Massimo Uberti che ha snocciolato numeri e soldi e ha sollevato il problema del numero chiuso nelle università (inferiore al fabbisogno nazionale) che ha prodotto così una riduzione del personale medico di anno in anno. Ci ha inoltre ricordato che la Valle d’Aosta è una regione turistica e che l’ospedale, in alcuni periodi dell’anno, sospende il normale servizio per occuparsi quindi delle emergenze dovute al periodo di alta stagione.

Poi è susseguita la carrellata dei sindacati che hanno evidenziato le varie criticità ma come sempre sono solo parole e parole, esattamente come negli ultimi 30 anni!

Il microfono passa poi nelle mani dell'aSSESSORE alla Sanità del Piemonte, Federico Riboldi che in politichese ha detto che la sanità, a livello nazionale, sta vivendo un momento di grande sofferenza e che unendo le forze si possono superare alcuni ostacoli. Ha poi evidenziato un particolare importante, per noi agghiacciante, milioni di italiani per motivazioni economiche e intoppi burocratici sono costretti ad abbandonare le cure.

Infine è la volta del nostro aSSESSORE alla Sanità valdostana Carlo Marzi (subito spunta dal nulla l’operatore RAI). L’aSSESSORE esordisce dicendo che sono tutti (il riferimento va a tutti gli aSSESSORI alla sanità italiana) sulla stessa barca e che non navigano in acque pulite..ovvero tra le righe, parrebbe che siano in un mare di merda!! L’aSSESSORE ha ribadito, inoltre, che è consapevole che ci sono dei gravi ritardi sulle liste di attesa e che sa perfettamente che il cittadino ha delle serie difficoltà ma riafferma ancora, "l'ho già detto e lo ripeto non ci sono soluzioni immediate". Sottolinea, inoltre, che le problematiche dell'ospedale sono a livello nazionale e risalgono a "vent'anni fa” quando però “nessuno di noi ha alzato la mano e urlato allo scandalo. Oggi stanno succedendo cose che erano ben preventivate.”

A mente lucida vogliamo fare qualche riflessione sulla serata. Non è stato un dibattito concreto, sano e costruttivo bensì uno scarica barile, poichè tutti i relatori hanno ribadito che il problema è “a livello nazionale”, mentre la salute del cittadino, come sempre, passa in secondo piano. Se la sono suonata e cantata tra di loro, infatti l'incontro è stato organizzato, a nostro avviso e come sempre, per i piani alti ovvero per i partiti, ricordiamo infatti, che tra meno di un anno ci saranno le elezioni e che partirà quindi la corsa alla poltrona.

Ma cosa abbiamo appreso da questo incontro?

Abbiamo preso coscienza, ancora una volta, che chi ci governa vive lontano dalla realtà, lontano dalle problematiche che ogni cittadino deve affrontare giorno dopo giorno. “Loro” parlano solo di soldi e numeri, noi invece dobbiamo avere a che fare con un sistema sanitario che fa acqua da tutte le parti e con “nessuna soluzione immediata”. Nella vita reale, infatti, accade che il cittadino si reca al CUP per prenotare una visita e si sente rispondere che dovrà aspettare anche un anno per essere visitato, quindi se vorrà curarsi e se avrà le risorse necessarie sarà costretto ad andare a pagamento.

Ma come? Eppure l‘aSSESSORE Marzi ha dichiarato che “La sanità pubblica è una espressione di democrazia" e che "la sanità è di tutti”. Tuttavia, nel mondo reale, se non si ha il denaro non ci si può curare!

Torniamo al CUP, normalmente informa l'utente del servizio in intramoenia ovvero, libera professione intramuraria e fa riferimennto alle prestazioni erogate al di fuori del normale orario di lavoro degli stessi medici ospedalieri, quindi con tariffa privata. Lo stesso servizio ospedaliero però non informa l’utente dell’esistenza di una legge nazionale, la 124/98 che prevede la possibilità di fare la visita sempre privatamente (intramoenia) al costo del solo ticket.

La domanda che ci poniamo in questo caso è, perchè l’assessorato alla sanità e l’AUSL non rispettano la legge di cui sopra mettendo, ad esempio, a disposizione i fondi necessari al pagamento delle visite private intramurarie ma continuano a nascondersi dietro il grave problema delle liste di attesa e dietro la mancanza di personale medico che loro stessi (i gOVERNI, negli anni) hanno contribuito a creare grazie al loro silenzio?

Il pensiero di spazzare via questa classe politica (che è la stessa almeno da 30 anni) per costruirne una nuova, si rende sempre più vivido e sembra essere ormai l'unica soluzione.

La "destra" e la "sinistra" sono facce della stessa medaglia, inutile negarlo! 

Abbiamo compreso, perchè vissuto sulla nostra pelle, che Il “partito” ha il pieno potere sul politico, ciò significa che quest’ultimo non è libero di decidere per sè o peggio non è libero di rappresentare il pensiero del cittadino che lo ha votato.

Il sistema vuole che il Popolo si allontani sempre di più dalle iSTITUZIONI e fa in modo di spingerlo a delegare ad altri le decisioni senza più preocuparsi del suo benessere personale e del bene comune. E’ questo il nostro errore più grande!

Ma come poter fare diversamente se siamo costantemente privati del nostro tempo?

Come il criceto corre imperterrito sulla sua ruota, anche noi facciamo la medesima cosa lavorando dalle otto alle dodici ore al giorno e i soldi non bastano mai! Inseguiamo uno stipendio che serve a malapena a coprire gli affitti e le spese di casa. Siamo presi così tanto dalla paura di non “arrivare a fine mese”, siamo assiduamente distratti da ciò che il sistema ci propina che ci siamo dimenticati che la vera e grande ricchezza è il tempo.

Dovremmo ricominciare a pensare alla politica, a fare politica, quella vera, fatta con il cuore, con i buoni propositi, una politica vicina realmente ai bisogni della società.

Se i Padri Fondatori hanno scritto all'Art. 1 della Costituzione Italiana "Il Popolo è Sovrano" un motivo ci sarà stato!

Bisogna costruire una nuova Politica e per farlo il Popolo ha bisogno del Popolo.